Termocoppie: funzionamento e tipologie
La termocoppie sono dei trasduttori di temperatura il cui funzionamento è basato sull’effetto Seebeck. Nel 1821 un fisico di proveniente dall’Estonia, T.J. Seebeck, scoprì che in un circuito formato da due conduttori di natura differente sottoposto a un gradiente di temperatura, si instaura una differenza di potenziale.
Le termocoppie sono molto utilizzate perché economiche, facilmente sostituibili, standardizzate e possono misurare un intervallo di temperatura molto ampio. Hanno però un limite, ovvero l’accuratezza, ed è difficile ottenere errori sistematici minori di un grado Celsius, ma sono molto usate per il rilevamento di alte temperature.
In sintesi
La termocoppia è costituita da due conduttori di materiale diversi che si uniscono in un punto, detto “giunto caldo”, in prossimità della quale va effettuata la misura di temperatura. Gli altri due estremi ai quali sono connessi lo strumento di misura rappresentano il “giunto freddo”.
E’ importante conoscere la temperatura ai fini della misura di compensazione: infatti se in prossimità del giunto caldo la temperatura rilevata è, ad esempio, 11 °C, mentre il giunto freddo si trova alla temperatura, sempre facendo un esempio, di 20 °C, allora la temperatura effettiva alla quale si trova il giunto caldo è di 31 °C.
Per saperne di più
Una termocoppia, quindi, è costituita da una coppia di conduttori elettrici di diverso materiale uniti tra loro in un punto. I materiali usati sono i metalli quali ferro, cromo, nichel, alluminio, rame, etc., e vengono scelti a seconda della scala di temperature da misurare e dei processi industriali nei quali vengono applicati.
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